Genesi 7

1  e parlò loro dicendo: "Se piace a voi che io seppellisca il mio morto togliendolo davanti ai miei occhi, ascoltatemi. Intercedete per me presso Efron figlio di Zohar,

2  perché mi ceda la sua caverna di Makpelah, che gli appartiene e che è all'estremità del suo campo; me la ceda in proprietà per l'intero suo prezzo, come luogo di sepoltura fra voi".

3  Ora Efron si trovava in mezzo ai figli di Heth; ed Efron, lo Hitteo, rispose ad Abrahamo in presenza dei figli di Heth, di tutti quelli che entravano per la porta della sua città, dicendo:

4  "No, mio signore, ascoltami! Io ti dono il campo e ti dono la spelonca che vi si trova; te la dono in presenza dei figli del mio popolo; te ne faccio un dono. Seppellisci il tuo morto".

5  Allora Abrahamo s'inchinò davanti al popolo del paese,

6  e parlò a Efron in presenza del popolo del paese dicendo: "Ascoltami, ti prego! Io ti darò il prezzo del campo; accettalo da me, così io vi potrò seppellire il mio morto".

7  Efron rispose ad Abrahamo, dicendogli:

8  "Signor mio, ascoltami! Il terreno vale quattrocento sicli d'argento. Che cos'è questo fra me e te? Seppellisci dunque il tuo morto".

9  Allora Abrahamo diede ascolto a Efron; e Abrahamo pesò a Efron il prezzo che egli aveva detto in presenza dei figli di Heth: quattrocento sicli d'argento, moneta corrente tra i mercanti.

10  Così il campo di Efron che si trovava a Makpelah di fronte a Mamre, il campo con la caverna che vi era e tutti gli alberi che erano nel campo e in tutti i confini all'intorno,

11  passarono in proprietà di Abrahamo, alla presenza dei figli di Heth e di tutti quelli che entravano per la porta della città di Efron.

12  Dopo questo, Abrahamo seppellì Sara sua moglie nella caverna del campo di Makpelah di fronte a Mamre, (che è Hebron), nel paese di Canaan.

13  Così il campo e la caverna che vi si trova furono trasferiti dai figli di Heth in proprietà ad Abrahamo, come luogo di sepoltura.

14  Abrahamo era ormai vecchio e di età avanzata; e l'Eterno aveva benedetto Abrahamo in ogni cosa.

15  E Abrahamo disse al servo più anziano di casa sua che aveva il governo su tutti i suoi beni: "Deh, metti la tua mano sotto la mia coscia;

16  e io ti farò giurare per l'Eterno, il DIO dei cieli e il DIO della terra, che tu non prenderai per moglie a mio figlio alcuna delle figlie dei Cananei, in mezzo ai quali io dimoro;

17  ma andrai al mio paese e al mio parentado a prendere una moglie per mio figlio, per Isacco".

18  Il servo gli rispose: "Forse quella donna non sarà disposta a seguirmi in questo paese; dovrò io allora riportare tuo figlio nel paese da cui tu sei uscito?".

19  Allora Abrahamo gli disse: "Guardati dal riportare là mio figlio!

20  L'Eterno, il DIO dei cieli, che mi trasse dalla casa di mio padre e dal mio paese natio, e mi parlò e mi giurò dicendo: "Io darò questo paese alla tua discendenza, egli manderà il suo angelo davanti a te, e tu prenderai di là una moglie per mio figlio.

21  E se la donna non sarà disposta a seguirti, allora sarai sciolto da questo giuramento a me fatto; soltanto non riportare là mio figlio".

22  Così il servo pose la mano sotto la coscia di Abrahamo suo signore e fece a lui giuramento in merito a questo problema.

23  Poi il servo prese dieci cammelli fra i cammelli del suo signore e partì, parlando con sé ogni sorta di beni del suo signore. Egli si mise in viaggio e andò in Mesopotamia, alla città di Nahor.

24  E fece inginocchiare i cammelli fuori della città presso un pozzo d'acqua, verso sera, all'ora in cui le donne escono ad attingere l'acqua, e disse: