Genesi 5
1 Questo è il libro della discendenza di Adamo. Nel giorno in cui DIO creò l'uomo lo fece a somiglianza di DIO.
2 Ma anche del figlio di questa serva io farò una nazione, perché è tua discendenza".
3 Abrahamo si levò al mattino presto, prese del pane e un otre d'acqua e li diede ad Agar; mise tutto sulle sue spalle e la mandò via assieme al fanciullo. Così ella partì e andò errando per il deserto di Beer-Sceba.
4 Quando l'acqua dell'otre finì, ella mise il fanciullo sotto un cespuglio.
5 E andò a sedersi di fronte a lui, alla distanza di un tiro d'arco, perché diceva: "Non voglio vedere il fanciullo morire!". Così ella si sedette di fronte a lui e alzò la voce e pianse.
6 E DIO udì la voce del ragazzo; e l'angelo di DIO chiamò Agar dal cielo e le disse: "Che hai, Agar? Non temere, perché DIO ha udito la voce del ragazzo là dove si trova.
7 Levati, solleva il ragazzo e tienilo forte con la tua mano, perché io farò di lui una grande nazione".
8 Allora DIO le aperse gli occhi ed ella vide un pozzo d'acqua; così andò a riempire d'acqua l'otre e diede da bere al ragazzo.
9 E DIO fu col ragazzo; ed egli crebbe, abitò nel deserto e divenne un tiratore d'arco.
10 Egli abitò nel deserto di Paran e sua madre gli prese una moglie dal paese d'Egitto.
11 In quel tempo Abimelek, assieme a Pikol, capo del suo esercito, parlò ad Abrahamo, dicendo: "DIO è con te in tutto quello che fai;
12 Ora dunque giurami qui nel nome i Dio, che tu non ingannerai né me né i miei figli né i miei nipoti, ma che userai verso di me e verso il paese dove hai soggiornato come forestiero la stessa benevolenza che io ho usato verso di te".
13 Abrahamo rispose: "Lo giuro"
14 Poi Abrahamo rimproverò Abimelek a motivo di un pozzo d'acqua, di cui i servi di Abimelek si erano impadroniti.
15 Abimelek disse: "io non so chi abbia fatto questo; tu stesso non me lo hai fatto sapere e io non ne ho sentito parlare che oggi".
16 Allora Abrahamo prese pecore e buoi e li diede ad Abimelek; e i due fecero alleanza.
17 Poi Abrahamo mise da parte sette agnelle del gregge.
18 E Abimelek disse ad Abrahamo: "Che vogliono dire queste sette agnelle che tu hai messo da parte?".
19 Abrahamo rispose: "Tu accetterai dalla mia mano queste sette agnelle, perché ciò mi serva da testimonianza che io ho scavato questo pozzo".
20 Perciò egli chiamò quel luogo Beer-Sceba, perché là avevano fatto ambedue giuramento.
21 Così fecero alleanza a Beer-Sceba. Poi Abimelek e Pikol, capo del suo esercito, si alzarono e se ne tornarono nel paese dei Filistei.
22 Poi Abrahamo piantò un tamarisco a Beer-Sceba e là invocò il nome dell'Eterno, il Dio d'eternità.
23 Abrahamo soggiornò come forestiero molto tempo nel paese dei Filistei.
24 Dopo queste cose DIO mise alla prova Abrahamo e gli disse: "Abrahamo!". Egli rispose: "Eccomi".
25 E DIO disse: "Prendi ora tuo figlio, il tuo unico figlio, colui che tu ami, Isacco, va' nel paese di Moriah e là offrilo in olocausto sopra uno dei monti che io ti dirò".
26 Così Abrahamo si alzò al mattino presto, mise il basto al suo asino, prese con sé due dei suoi servi e Isacco suo figlio e spaccò della legna per l'olocausto; poi partì per andare al luogo che DIO gli aveva detto.
27 Il terzo giorno Abrahamo alzò gli occhi e vide da lontano il luogo.
28 Allora Abrahamo disse ai suoi servi: "Rimanete qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin là e adoreremo; poi ritorneremo da voi".
29 Così Abrahamo prese la legna per l'olocausto e la caricò su Isacco suo figlio; poi prese in mano sua il fuoco e il coltello e s'incamminarono tutt'e due insieme.
30 E Isacco parlò a suo padre Abrahamo e disse: "Padre mio!". Abrahamo rispose: "Eccomi, figlio mio". E Isacco disse: "Ecco il fuoco e la legna; ma dov'è l'agnello per l'olocausto?".
31 Abrahamo rispose: "Figlio mio, DIO provvederà egli stesso l'agnello per l'olocausto". E proseguirono tutt'e due insieme.
32 Così giunsero al luogo che DIO gli aveva indicato, e là Abrahamo edificò l'altare e vi accomodò la legna; poi legò Isacco suo figlio e lo depose sull'altare sopra la legna.