Genesi 22
1 Io infatti l'ho scelto, perché ordini ai suoi figli e alla sua casa dopo di lui di seguire la via dell'Eterno, mettendo in pratica la giustizia e l'equità, perché l'Eterno possa compiere per Abrahamo ciò che gli ha promesso".
2 E l'Eterno disse: "Siccome il grido che sale da Sodoma e Gomorra è grande e siccome il loro peccato è molto grave,
3 io scenderò per vedere se hanno veramente fatto secondo il grido che è giunto a me; in caso contrario, lo saprò".
4 Poi quegli uomini si allontanarono di là e si avviarono verso Sodoma; ma Abrahamo rimase ancora davanti all'Eterno.
5 Allora Abrahamo si avvicinò e disse: "Farai perire il giusto insieme con l'empio?
6 Ammesso che ci siano cinquanta giusti nella città. distruggeresti tu il luogo e non lo risparmieresti per amore dei cinquanta giusti che si trovano nel suo mezzo?
7 Lungi da te il fare tale cosa: far morire il giusto con l'empio, cosicché il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Il giudice di tutta la terra non farà egli giustizia?".
8 L'Eterno disse: "Se trovo nella città di Sodoma cinquanta giusti, io risparmierò l'intero luogo per amor loro".
9 Allora Abrahamo riprese e disse: "Ecco, prendo l'ardire di parlare al Signore, benché io non sia che polvere e cenere.
10 Ammesso che a quei cinquanta giusti ne manchino cinque. distruggeresti tu l'intera città per cinque di meno?". l'Eterno rispose: "Se ve ne trovo quarantacinque, non la distruggerò".
11 Abrahamo continuò a parlargli e disse: "Ammesso che in città se ne trovino quaranta?". E l'Eterno: "Non lo farò, per amor dei quaranta".
12 Allora Abrahamo disse: "Deh, non si adiri il Signore, ed io parlerò. Ammesso che in città se ne trovino trenta?". L'Eterno rispose: "Non lo Farò se ve ne trovo trenta".
13 E Abrahamo disse: "Ecco, prendo l'ardire di parlare al Signore. Ammesso che in città se ne trovino venti?". L'Eterno rispose: "Non la distruggerò, per amor dei venti".
14 E Abrahamo disse: "Deh, non si adiri il Signore e io parlerò ancora questa volta soltanto. Ammesso che in città se ne trovino dieci?". L'Eterno rispose: "Non la distruggerò per amore dei dieci".
15 Come l'Eterno ebbe finito di parlare ad Abrahamo. se ne andò. E Abrahamo tornò alla sua dimora.
16 Ora i due angeli giunsero a Sodoma verso sera, mentre Lot era seduto alla porta di Sodoma; come li vide egli si alzò per andar loro incontro e si prostrò con la faccia a terra,
17 e disse: "Miei signori, vi prego, venite in casa del vostro servo, passatevi la notte e lavatevi i piedi; poi domattina potrete alzarvi presto e continuare il vostro cammino". Essi risposero: "No; passeremo la notte sulla piazza".
18 Ma egli insistette così tanto che vennero da lui ed entrarono in casa sua. Quindi egli preparò loro un banchetto e cosse dei pani senza lievito, ed essi mangiarono.
19 Ma prima che andassero a coricarsi, gli uomini della città, gli uomini di Sodoma, circondarono la casa, giovani e vecchi l'intera popolazione venuta da ogni dove;
20 chiamarono Lot e gli dissero: "Dove sono gli uomini che sono venuti da te questa notte? Portaceli fuori. affinché li possiamo conoscere!".
21 Lot uscì verso di loro davanti alla porta di casa, chiuse la porta dietro di sé e disse:
22 "Deh fratelli miei, non comportatevi in modo così malvagio!
23 Sentite, io ho due figlie che non hanno conosciuto uomo; deh, lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi pare; ma non fate nulla a questi uomini, perché essi sono entrati sotto la protezione del mio tetto".
24 Ma essi dissero: "fatti in là!". Poi continuarono: "Costui è venuto qui come straniero, e vuol far da giudice! Ora faremo a te peggio che a quelli!". E spingendo Lot con violenza si avvicinarono per sfondare la porta.